L’altro ieri Beppe Grillo, alla presenza di migliaia di persone e rilanciato da diretta video, con intenti spregiativi contro suoi avversari si è riferito all’autismo, alla sindrome di Asperger, alle malattie psichiatriche.
L’Associazione Italiana X Fragile esprime sconcerto ed indignazione per quelle parole di scherno e irrisione, ancora più gravi perché pronunciate da una personalità che gode di ampia visibilità e seguito popolare.
Sono, quelle parole, un altro schiaffo a persone e famiglie con fragilità che ogni giorno sfidano i propri limiti e le difficoltà anche con il sorriso, in uno sforzo che rischia di essere schiacciato da chi ogni giorno costruisce limiti e aumenta distanze. Anche con il linguaggio.
Lo si fa anche con la più subdola delle armi, l’ironia, ridicolizzando, banalizzando, deridendo la fatica e la sofferenza quotidiana di una parte di popolazione che merita invece il sostegno e l’attenzione di istituzioni e comunità.
Sono parole apparentemente leggere che invece alimentano una strisciante spinta all’esclusione, al disprezzo, tanto più perché pronunciate non da un clown in uno spettacolo in un bar, ma dal riferimento di un movimento politico tutt’altro che minoritario.
“C’è una Italia migliore dell’umorismo di Grillo”, scrive Lorenzo – ragazzo con Asperger.
È l’Italia che come noi si dice indignata, che si anima e ribella a tanta povertà di spirito, offrendo la risposta sociale alla nostra richiesta di riconoscimento.
Manca ancora, e la pretendiamo come segno di civiltà, la risposta istituzionale del Governo e del ministro Fontana ed è questione che va ben oltre le parole di Grillo: ci dimostrino nei fatti che l’inclusione reale delle persone non può esaurirsi nell’istituzione del Ministero per la famiglia e per le disabilità, peraltro ancora, nei fatti, inerte.
Con la promessa che non ci abbasseremo, non indietreggeremo e che la nostra dignitosa istanza, se non ascoltata, diventerà assordante prima, soverchiante poi.
Alessia Brunetti
Presidente dell’Associazione Italiana Sindrome X-Fragile